
Dopo la precedente sosta al Musée des Arts Décoratifs a Parigi, susseguita da quella al V&A di Londra, la mostra Christian Dior: Designer of Dreams è arrivata negli USA, presso il Brookly Museum di New York. Inaugurata lo scorso 10 settembre, la retrospettiva dedicata al grande couturier – e padre fondatore del cosiddetto New Look – resterà di scena fino al 20 febbraio 2022. E celebrerà il grande legame di Christian Dior con gli Stati Uniti d’America.

Come annuncia il sito del museo, “la première newyorkese della mostra Christian Dior: Designer of Dreamsripercorre la storia rivoluzionaria e l’eredità della maison Dior“. I visitatori saranno guidati infatti di sala in sala attraverso numerosi fonti che furono, a suo tempo, di grande ispirazione per Monsieur Dior. La natura, l’arte classica, gli oggetti di archivio portati in esposizione per la prima volta, ma anche schizzetti originali e oltre 200 capi di haute couture che daranno nuovamente forma alle leggendarie silhouette con cui Christian Dior scrisse un nuovo capitolo della moda europea (e non solo): quella del New Look, che debuttò per la prima volta nel 1947. null

Christian Dior: Designer of Dreams al Brooklyn Museum di New York.ANADOLU AGENCYGETTY IMAGESPUBBLICITÀ – CONTINUA A LEGGERE DI SEGUITOnull

Christian Dior: Designer of Dreams al Brooklyn Museum di New York.ANADOLU AGENCYGETTY IMAGES
Curatrice della mostra è Florence Müller (Curator of Textile Art & Fashion della Avenir Foundation del Denver Art Museum) in collaborazione con Matthew Yokobosky (Senior Curator of Fashion and Material Culture del Brooklyn Museum): insieme hanno fatto sì che le gallerie del museo potessero ritracciare anche la storia di tutti i direttori artistici venuti dopo, quali Yves Saint Laurent, Marc Bohan, Gianfranco Ferré, John Galliano, Raf Simons e Maria Grazia Chiuri.

Ai fini narrativi del grande legame che Christian Dior strinse con gli Stati Uniti d’America, grande attenzione sarà destinata al New Look: era il febbraio 1947 (Parigi portava ancora addosso i segni dell’occupazione) quando, grazie al sostegno del magnate tessile Marcel Boussac, il couturier presentò la sua collezione in una villa della Belle Époque in avenue Montaigne. Si chiamava Corolle, ma la giornalista Carmel Snow di Harper’s Bazaar la ribattezzò New Look. Il successo fu inaspettato: nello stesso anno, Christian Dior fu invitato a Dallas per il conferimento di un premio da parte di Stanley Marcus, a capo delle boutique di lusso Neiman Marcus. Stava per aver luogo il suo primo viaggio negli USA.
“È stata una rivelazione per me”, scrisse Christian Dior in una nota riportata dall’edizione francese di Vogue. Sembra addirittura che a Chicago fosse stato accolto dalle rappresentanti donne del movimento “Little Below the Knee Club”: “Monsieur Dior, odiamo le gonne lunghe fino al pavimento!”, recitavano i cartelloni che sventolavano in alto. Come riportato dalla fonte, la curatrice Florence Müller è convinta che la loro fosse una protesta di tipo protezionista: durante la Seconda Guerra Mondiale, gli USA erano stati tagliati fuori da quanto stesse invece accadendo a Parigi. E la moda americana, volente o nolente, aveva già trovato il suo modo di esprimersi.

Christian Dior fu ispirato dalla loro voce, e infatti non impose il proprio stile. Anzi, lo esaltò: “Quando sono a New York – disse all’epoca, – voglio lavorare all’americana. Mi sento un vero costruire americano a New York, così come mi sento un couturier francese a Parigi“. Tutto il resto – della sua fama, che oggi ne precede il nome – è già storia. Christian Dior: Designer of Dreams sarà visitabile al Brooklyn Museum di New York fino al 20 settembre 2022 (http://www.brooklynmuseum.org).
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