
Alberto Sordi, 100 anni fa nasceva l’attore specchio degli italici vizi
Nato il 15 giugno del 1920 e scomparso nel 2003, il grande interprete romano è stato uno dei volti più importanti della storia del nostro cinema

Andrà in onda martedì 24 marzo in prima serata su Rai1 il film tv «Permette? Alberto Sordi», una coproduzione Rai Fiction – Ocean Productions con la regia di Luca Manfredi. Un omaggio all’Albertone nazionale nel centenario della nascita (Roma 15 giugno 1920, morto 82 anni dopo). Una grande sfida per Edoardo Pesce che si confronta con uno degli attori più amati e imitati della commedia all’italiana. Un film che vuole celebrare un gigante del nostro cinema, uno dei più apprezzati artisti a livello internazionale. Da giovane aspirante attore, con i primi no e le tante porte chiuse per la dizione ritenuta troppo romanesca, ai primi lavori da doppiatore, dai palcoscenici del varietà alle tante trasmissioni Radio, fino ad approdare finalmente sui set cinematografici dove Sordi non ha tardato a farsi notare per ironia, mimica, presenza scenica e una capacità fuori dal comune di individuare le debolezze umane e renderle – attraverso i suoi singolari personaggi – indimenticabili e spassose istantanee del suo e del nostro tempo. Una vita intensa, piena, prima di tutto votata all’impegno, alla completa devozione per il mestiere d’attore, quello che ha sempre voluto essere e che solo il coraggio e la determinazione gli hanno consentito di fare ai più alti livelli. Un crescente cammino verso la perfezione artistica che ha condotto Sordi nell’Olimpo cinematografico delle super star e confermato la sua popolarità sconfinata. «Permette? Alberto Sordi» è una coproduzione Rai Fiction – Ocean Productions, in onda martedì 24 marzo su Rai1. Diretto da Luca Manfredi, con un eccezionale Edoardo Pesce nel ruolo del giovane Alberto, il film vede nel cast Pia Lanciotti nel ruolo di Andreina Pagnani, Alberto Paradossi nel ruolo di Federico Fellini, Martina Galletta nel ruolo di Giulietta Masina, Francesco Foti nel ruolo di Vittorio De Sica, Lillo Petrolo nel ruolo di Aldo Fabrizi. Nei panni della mamma di Sordi troviamo Paola Tiziana Cruciani mentre Luisa Ricci, Michela Giraud e Paolo Giangrasso sono le sorelle e il fratello di Sordi e Giorgio Colangeli fa un’amichevole partecipazione nel ruolo del padre.
La grande carriera

Una maschera unica, tragica e grottesca, cinica e comica allo stesso tempo, in cui tutti gli italiani si sono rispecchiati: si può riassumere così la figura di Alberto Sordi, uno dei più grandi attori della storia del nostro cinema, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita.
Il 15 giugno del 1920 è infatti venuto al mondo Alberto Sordi, figlio di un professore di basso tuba, che lo guida sulla strada della musica. A dieci anni Sordi canta da soprano nel coro della Cappella Sistina e a sedici incide un disco di fiabe musicali per bambini.
Gli esordi come doppiatore
La grande svolta, però, arriva a diciassette anni e non (sol)tanto perché nel 1937 fa la sua prima apparizione come comparsa al cinema in «Scipione l’Africano» di Carmine Gallone: il primo successo arriva perché, seppur così giovane, vince il concorso della MGM come doppiatore di Oliver Hardy, a cui darà voce per qualche anno. La bravura come doppiatore lo porta a prestare la voce, tra il 1945 e il 1950, a divi del cinema americano come Robert Mitchum, Victor Mature e Anthony Quinn. Ma non solo: a volte doppia anche interpreti italiani, come succede con Marcello Mastroianni in «Domenica d’agosto».
Lavora anche nel teatro leggero e alla radio, prima di diventare una celebrità in campo cinematografico nel corso degli anni Cinquanta.
I successi cinematografici
Federico Fellini lo sceglie come protagonista del suo esordio in solitaria «Lo sceicco bianco» (dopo aver diretto a quattro mani «Luci del varietà») del 1952, ma avrà ancora più notorietà con il successivo «I vitelloni» del 1953, sempre di Fellini, e con l’indimenticabile personaggio di Nando Moriconi in «Un giorno in pretura» (1953), prima, e soprattutto in «Un americano a Roma» (1954), poi.
Con queste prime figure si sviluppa la carriera di un interprete che ha saputo rappresentare i (tanti) vizi e le (poche) virtù degli italiani, all’interno di una galleria di volti comici semplicemente indimenticabili.
Tra i tantissimi, non possiamo non ricordare il doppiogiochista de «Il moralista», il soldato lavativo de «La grande guerra», il toccante ruolo del sottotenente in «Tutti a casa», il “vigile” e il “medico della mutua” negli omonimi film di Luigi Zampa, la vittima di un errore giudiziario in «Detenuto in attesa di giudizio», il cinico aristocratico Gian Maria Catalan del Monte in un episodio de «I nuovi mostri» o il memorabile signor nessuno di «Un borghese piccolo piccolo».
La collezione di personaggi però è davvero interminabile, poiché Sordi è stato anche un prete, un autista, un libertino, un ladro, un malato immaginario e ha ricoperto tantissimi, infiniti, ruoli che ne hanno sancito la grandezza.
Forse, però, la sua più grande prova d’attore è stata nel capolavoro di Dino Risi «Una vita difficile» del 1961, in cui mostra la sua bravura in un ruolo ricco di sfumature anche drammatiche.

Sceneggiatore e regista
Va poi ricordato che Sordi ha iniziato a scrivere copioni ed è anche passato dietro la macchina da presa nel 1966 con «Fumo di Londra».
Saranno diciannove i suoi lavori da regista, tra i quali si possono ricordare «Dove vai in vacanza?» o «Il tassinaro».
Una carriera incredibile, che l’ha portato a vincere diversi premi: 4 Nastri d’Argento per «I vitelloni», «Lo scapolo», «La grande guerra» e «Un borghese piccolo piccolo»; un Leone d’oro alla Carriera alla Mostra di Venezia nel 1995, un David di Donatello alla carriera nel 1999, un Orso d’Argento al Festival di Berlino nel 1972 come miglior attore per «Detenuto in attesa di giudizio»; un Golden Globe come miglior attore in un film commedia o musical per «Il diavolo».
Gli omaggi
Per omaggiare al meglio questo gigante della commedia all’italiana (eterno scapolo, la cui vita privata è sempre stata blindatissima e priva di scandali), scomparso il 24 febbraio del 2003, sono numerose le iniziative importanti.
La prima è una grande mostra in programma a Roma fino al 29 giugno, presso la celebre dimora dell’attore, in Piazza Numa Pompilio.
L’esposizione è collocata tra i vari ambienti della casa e del giardino con il fine di raccontare e illustrare la lunga carriera e la vita di Sordi attraverso documenti inediti, oggetti, abiti, fotografie, video, curiosità.
Infine, da ricordare anche il film-omaggio «Permette? Alberto Sordi», passato al cinema per qualche giorno e prossimamente su Rai 1, con Sordi che ha il volto di Edoardo Pesce, interprete diventato famoso per aver vestito i panni del personaggio di Simone in «Dogman» di Matteo Garrone.
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