
L’intera Lombardia e poi le province di Parma, Piacenza, Rimini, Reggio-Emilia, Modena, Pesaro e Urbino, Venezia, Padova, Treviso, Alessandria, Verbano-Cusio-Ossola, Novara, Vercelli e Asti. Sono chiuse: qui sono in vigore, fino al 3 aprile, limitazioni stringenti e altre, oltre alla chiusura delle scuole, se ne stanno aggiungendo per il resto d’Italia.
Ma che cosa si può fare e che cosa no? Quali sono le restrizioni?
Qui il decreto e sotto le domande che forse vi siete posti.
Posso rientrare se sono residente, ma attualmente fuori regione?
Sì, i residenti possono rientrare e anche i domiciliati nella zona rossa.
Una volta rientrati non si esce, se non in casi eccezionali.
Quali sono le motivate ragioni che permettono l’entrata o l’uscita dalla zona chiusa?
Ci si muoverà solo per comprovate ragioni lavorative o situazioni di necessità o spostamenti per motivi di salute. La polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando. Servono un certificato medico se si tratta di esigenze sanitarie o un documento che provi l’esigenza lavorativa.
Cosa deve fare chi è malato?
Devono restare a casa e limitare i contatti sociali i «soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C)». Necessario contattare il medico curante. Divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena o risultati positivi al virus.
Cosa rischia chi viola la norma?
Chi non rispetta i limiti agli spostamenti e le nuove misure per fronteggiare il coronavirus può essere punito con l’arresto fino a 3 mesi e fino a 206 euro di ammenda.
Cosa succede a chi è scappato dalla zona rossa per andare al Sud?
Le regioni Puglia e Campania hanno fatto decreti per obbligare alla quarantena quanti arrivati dalla zona chiusa. Controlli su pullman e treni provenienti dal Nord in Campania.
Cosa è chiuso?
Sono sospese tutte le manifestazioni organizzate, gli eventi in luogo pubblico o privato, in tutta Italia, non solo nella zona rossa, di carattere culturale, ludico, sportivo, religioso e fieristico, anche se svolti in luoghi chiusi ma aperti al pubblico. Chiusi dunque cinema, teatri, pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati.
Cosa succede a bar e ristoranti?
Bar e ristoranti potranno svolgere le attività dalle 6 alle 18 «con obbligo, a carico del gestore, di far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro». Quest’ultima regola vale anche nel resto d’Italia. Se questa disposizione non viene rispettata scatta la sanzione della sospensione dell’attività.
Funzionano i mezzi pubblici?
Sì e non ci sono interdizioni se non quella della distanza fra i passeggeri.
Esiste un numero per chiedere informazioni?
Questo è il numero per la Lombardia: 800.894.545.
Matrimoni o funerali?
Non si fanno, sono cerimonie pubbliche.
Il supermercato è aperto?
I centri commerciali di medie e grandi dimensioni sono chiusi nei giorni festivi e prefestivi. Nei giorni feriali deve essere garantita la distanza di un metro fra le persone, pena la chiusura. Gli ingressi sono contingentati in alcuni supermercati: solo un limitato numero di persone per volta e gli altri in attesa fuori.
La farmacia è aperta?
Farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari sono aperti, ma devono garantire la distanza fra i clienti.
Davvero la spesa arriva a casa gratis?
Sì, Esselunga garantisce la consegna gratuita per gli ultrasessantacinquenni fino a Pasqua. Il contributo di consegna della spesa diventa gratuito sia per l’e-commerce Esselunga a Casa sia per le consegne dai negozi all’abitazione.
Posso fare sport?
Sono chiusi tutti gli impianti sciistici per evitare assembramenti di persone alla partenza o all’arrivo delle piste. Sono ammesse lo sport di base e le attività motorie in genere svolte all’aperto a condizione che sia possibile consentire il rispetto della distanza interpersonale di un metro. Chiuse piscine, palestre e centri benessere salvo che per gli atleti in attività agonistica.
Quali le tutele dei lavoratori?
Il decreto raccomanda ai datori di lavoro pubblici e privati di anticipare, durante il periodo di efficacia del presente decreto, la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo ordinario o di ferie. Con le norme attuali, salvo i casi di smart working, in molti possono perdere parte dello stipendio.
Anche chi ha i requisiti per chiedere il congedo parentale, al massimo prende fino al 30%. Si perde una parte dello stipendio se si chiede e ottiene, anche solo per il periodo di emergenza, un orario ridotto o il part-time. La busta paga non sarà toccata se ci si mette in ferie. Le maggiori difficoltà sono per gli addetti all’industria e per quei lavori che non possono essere fatti a distanza.
C’è anche chi sta lavorando di più Per tutti i collaboratori dei negozi Esselunga, visto il lavoro eccezionale di queste settimane al servizio della clientela, è stato programmato un intervento straordinario di welfare del valore di 150 euro a persona.
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.