I DIRITTI, GLI ANIMALI, IL RICORDO DI RIVER: L’APPASSIONATO DISCORSO DI JOAQUIN PHOENIX AGLI OSCAR

L’attore ha vinto per Joker, e ha pronunciato un discorso che l’ha emozionato e che ha emozionato. Dalla lotta contro le disuguaglianze, ai suoi anni più bui, fino al tributo a River: «Quando mio fratello aveva 17 anni ha scritto queste parole: “corri verso il rifugio con amore e troverai la pace”»

Joaquin Phoenix è, infine, un premio Oscar. Durante la cerimonia di domenica notte, la star di Joker ha alzato la statuetta comeMiglior attore protagonista pronunciando un discorso che l’ha emozionato e che ha emozionato. L’attore ha battuto Adam Driver (Marriage Story), Jonathan Pryce (I due papi), Leonardo DiCaprio (C’era una volta … a Hollywood) e Antonio Banderas (Pain and Glory).

D’altronde il divo, che a Joker dice di avere regalato tutta la sua pazzia, era il favorito da tutta la stagione dei premi. La pellicola di Todd Phillips ha incassato oltre 1 miliardo di dollari in tutto il mondo. Il 45enne nato a Puerto Rico fino a qui non ha avuto una vita ordinaria. Figlio di due hippie, ha trascorso l’infanzia insieme ai genitori e ai fratelli (River, Rain, Liberty, e Summer) nella setta cristiana dei Children of God, girando per tutta l’America Ma, come ha raccontato lui stesso, quando i suoi genitori si accorsero di essere entrati in una setta, decisero subito di andarsene, scegliendo di cambiare il cognome: dall’originale Bottom a Phoenix, ossia fenice, l’uccello che rinasce dalle sue ceneri.

Joaquin è ambientalista e animalista convinto. Vegano, testimonial di Peta, non mangia carne da quando era un bambino, e lo scorso mese si è fatto arrestare a Washington durante le proteste a difesa del pianeta. La sua adolescenza è stata sconvolta dalla scomparsa del fratello maggiore River (celebre attore tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90), morto a 23 anni davanti ai suoi occhi, nel 1993, per un’overdose di alcol e droghe.

Per riprendersi Joaquin abbandonò Los Angeles, non recitò per oltre un anno. Ma al ritorno dovette fare i conti con i suoi demoni. Nel 2005 si fece ricoverare in un rehab per guarire dalla dipendenza dall’alcol. Poi per anni la sua carriera è rimasta ferma. Oggi le cose sono cambiate: è tra i più apprezzati da pubblico e critica, e ha smussato alcuni lati del suo carattere grazie anche alla fidanzata Rooney Mara, con lui ha sfilato agli agli Oscar. Dalla scorsa estate sono fidanzati ufficialmente.

Anche a lei, Joaquin – che era già stato nominato altre quattro volte senza mai vincere – ha dedicato il discorso con il premio in mano. L’attore ha parlato di diritti che dovrebbero essere garantiti a tutti, e della prepotenza dell’uomo che pensa di essere il centro del mondo e di poter sfruttare impunito la natura. Ha parlato anche del suo caratteraccio, dell’essere stato una persona difficile ma di aver avuto una seconda occasione. «Ho pensato molto alle questioni difficili che stiamo affrontando collettivamente, dobbiamo diventare portavoce di altre cause: parliamo di disuguaglianze di genere, degli afroamericani, dei nativi, della comunità LGBT», ha fatto sapere dal palco, «Parliamo sempre di una razza che vuole prevalere sugli altri, penso che siamo diventati così disconnessi dalla natura e crediamo di essere al centro di tutto. Abbiamo paura dell’idea di cambiare, ma dovremmo usare l’amore e la compassione come principi guida».

Le sue parole sono poi diventate più personali: «Io ho fatto cose terribili nella mia vita, sono stato un collega difficile, egoista, cattivo e crudele, ma molti di quelli che sono in questa sala mi hanno dato una seconda opportunità. È qui che viene fuori il meglio dell’umanità». Per concludere il 45enne ha voluto ricordare il fratello River: «Quando mio fratello aveva 17 anni ha scritto queste parole: “corri verso il rifugio con amore e troverai la pace”».