Via libera definitivo al ddl che dispone le misure per tutelare le vittime di violenza domestica e di genere. Pene più dure e reato di revenge porn
Il Codice Rosso è legge. Il Senato (con 197 sì e 47 astenuti) ha approvato il decreto di legge sulla tutela delle vittime di violenza domestica e di genere. Il testo era stato varato nel novembre del 2018 e sostenuto fortemente dal Guardasigilli Alfonso Bonafede e la deputata leghista Giulia Bongiorno.
Molte le novità presenti nella norma.
BOLLINO ROSSO
Una delle più significative è l’iter velocizzato per le denunce e le indagini relative ai reati connessi alla violenza domestica o di genere.
Modifica che obbliga i pm ad ascoltare le vittime entro tre giorni ed evita che la lentezza burocratica impedisca di proteggere tempestivamente chi denuncia. Si tratta di un «codice con bollino rosso», lo stesso che viene già utilizzato all’interno dei pronto soccorso per i pazienti in condizioni più gravi.
Si legge nel ddl. «La comunicazione della notizia di reato (per i reati sessuali, ndr) è data immediatamente anche in forma orale. Alla comunicazione orale deve seguire senza ritardo quella scritta con le indicazioni e la documentazione previste».
DENUNCIA
Il termine per denunciare la violenza sessuale subita è stata esteso a 12 mesi, 6 in più rispetto alla norma precedente.
REVENGE PORN
Entra nel ddl il reato di revenge porn, ovvero la «diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti». È previsto il carcere da 1 a 6 anni e multe fino a 15mila euro per chi «dopo averli realizzati o sottratti, invia, consegna, cede, pubblica o diffonde immagini o video a contenuto sessualmente esplicito, destinati a rimanere privati, senza il consenso delle persone rappresentate».
SFREGIO DEL VOLTO
Introdotto nel codice penale il reato di sfregio nel volto. Reclusione da otto a quattordici anni per chi lo commette, mentre è previsto l’ergastolo se l’attacco provoca la morte della persona.
STALKING
Si rischia il carcere fino a «sei anni e sei mesi».
PENE PER VIOLENZA SESSUALE
Diverse le pene aumentate. La violenza sessuale verrà punita con carcere da 6 a 12 anni. Oggi la reclusione minima è di 5 anni e quella massima di 10. La violenza diventa aggravata in caso di atti sessuali con minori di 14 anni a cui è stato promesso o dato denaro.
Per i maltrattamenti in famiglia e la minaccia si va da 3 fino a 7 anni di carcere. La pena è aumentata se il reato è commesso davanti ad un minore o donna in stato di gravidanza o contro una persona con disabilità.
ORFANI SPECIALI
Vittoria importante per gli orfani di femminicidio a cui viene riconosciuto un sostegno, anche economico, da parte dello Stato.
MATRIMONI FORZATI
«Chi induce un altro a sposarsi usando violenza, minacce o approfittando di un’inferiorità psico-fisica o per precetti religiosi, viene punito da uno a cinque anni di carcere» (fino a 6 se ci sono minorenni).
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