
La coppia più tormentata dell’arte fra battaglie, flirt, tradimenti e bizzarrie. La loro storia è passata agli annali, per il reciproco scambio artistico e sentimentale
MILANO – “Ho avuto due gravi incidenti nella mia vita. Il primo fu quando un tram mi mise al tappeto, l’altro fu Diego”. Così esordiva Frida Kahlo quando parlava del suo più grande amore. Frida e Diego si incontrarono per la prima volta nel 1922. Rivera stava dipingendo un murale sotto i ponteggi della Scuola Nazionale preparatoria. Sette anni dopo da quel giorno si sposarono. La loro storia è passata agli annali, per il reciproco scambio artistico, l’intensità e le bizzarrie. Frida Kahlo e Diego Riveva convolarono a nozze due volte. Nel 1939 la Kahlo lo lasciò dopo aver scoperto l’ennesima sua infedeltà. Diego l’aveva tradita con sua sorella Cristina. Un anno dopo si risposavano però a San Francisco.
L’amore folle
Il loro fu amore a prima vista. Il loro rapporto però fu vessato dai reciproci tradimenti. Diego era un libertino, lei, in parte di conseguenza, ebbe rapporti con altri uomini e donne, tra i quali il rivoluzionario russo Lev Trotskij, il poeta Andrè Breton e la militante comunista e fotografa Tina Modotti. La stessa pittrice più volte dichiarò che più il marito la tradiva più lei era portata ad amarlo. La Kahlo era così: romantica, passionale, attaccata alla vita, all’amore e al suo uomo. Come se non bastasse, altri drammi resero più difficile la loro unione, come il desiderio irrealizzabile di una famiglia. La povera Frida, a causa dell’incidente che ebbe a diciassette anni, non riusciva a portare a termine le gravidanze, e abortì tre volte. Nonostante i drammi personali, politici e i tradimenti Diego decise di tornare dalla sua amata. Era il 1940 e alla pittrice rimanevano solo pochi altri anni di vita, nel 1954 a causa di una polmonite bronchiale la guerriera dell’arte salutò il suo amato sapo-rana (rospo-rana).00:26/01:1900:00SharePlaylistLink
Un connubio indistruttibile
Lui, lei, l’arte. La vera triade alla base del rapporto. La loro unione partiva dall’attaccamento viscerale per il loro Paese: il Messico. Le opere di entrambe si richiamano fra loro nello stile e nei temi: la vita e la morte, la rivoluzione e la religione, il realismo e il misticismo. Gli altri, le altre, in fondo, non contavano quanto il loro amore, come disse la stessa pittrice: «Perché dovrei essere così sciocca e permalosa da non capire che tutte queste lettere, avventure con donne, insegnanti di “inglese”, modelle gitane, assistenti di “buona volontà”, le allieve interessate all’ “arte della pittura” e le inviate plenipotenziarie da luoghi lontani rappresentano soltanto dei flirt? Al fondo tu e io ci amiamo profondamente e per questo siamo in grado di sopportare innumerevoli avventure, colpi alle porte, imprecazioni, insulti, reclami internazionali – eppure ci ameremo sempre… Credo che dipenda dal fatto che sono un tantino stupida perché tutte queste cose sono successe e si sono ripetute per i sette anni che abbiamo vissuto insieme e tutte le arrabbiature da cui sono passata sono servite soltanto a farmi finalmente capire che ti amo più della mia stessa pelle e che, se anche tu non mi ami nello stesso modo, comunque in qualche modo mi ami. Non è così? Spero che sia sempre così e di tanto mi accontenterò. Amami un poco, io ti adoro, Frida» (23 luglio 1935).
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